Compagna Satana ci ha chiesto di tradurre l’intervista che segue, fatta da Gai Dao, e noi abbiamo risposto al suo richiamo. Potete trovare la versione originale in tedesco qui.
Musca Capraque è la mente dietro la one man band Operation Volkstod che fa black metal anarchico e descrive il suo progetto come una “dichiarazione di guerra contro lo stato delle cose nel mondo, contro il sistema e per la libertà totale”. Il terzo album Sex with Satan uscirà a marzo 2021.
Gai Dao: Suoni black metal dal 2018, vero?
Musca Capraque: Allora, l’idea è nata nel 2017 e il primo brano “Utopia” è stato registrato nello stesso anno, inoltre avevo già suonato prima in altri gruppi, anche nell’ambito black metal.
Ciò significa che eri presente nell’ambiente black metal già prima che suonassi black metal anarchico. Come sei arrivato al black metal in quanto tale?
È successo durante la mia adolescenza, sono cresciuto ascoltando hard rock e heavy metal che doveva essere sempre più veloce e tosto ed alla fine sono arrivato al black metal, stando in questa scena finché non è stato troppo per me.
Troppo nel senso troppo “marrone”?(ndr = per “marrone” in tedesco si intendono i nazi)
(ride) Sì, si potrebbe dire così. Sono stato molto contento quando sono incappato nella scena crust punk, che da noi in paese non esisteva. Attraverso contatti presenti in altre città ho conosciuto quel tipo di musica che era tutto quello che volevo: tosta, veloce, critica nei confronti della società! Lì mi sono sentito molto più a mio agio. Mi sento facente parte di entrambe le scene, ma d’altro canto non farei distinzioni nette tra le scene.
Lo dici perché si ascolta più di un genere musicale o perché il concetto di scena non è così “figo”?
Perché ci si autolimita. È un bene avere persone con cui condividere i propri gusti musicali, con cui andare ai concerti e fare queste esperienze. Trovo che la scena in sé sia una buona cosa, ma non bisogna farsi porre dei limiti. Detto ciò, è bello quando tutt indossano dei chiodi consumati (ride).
Hai appena accennato al fatto che la scena black metal non sia esattamente conosciuta per la sua progressività politica. C’è la convinzione che venga dominata da persone con ideologie nazionaliste, razziste ed antisemite. In quanto anarchico, cosa ti piace del black metal?
Non arriverei a dire che la “marmaglia marrone” domini la scena, direi piuttosto che lì abbia trovato la sua comfort zone. Qualcosa che si modificherà nel futuro, ne sono sicuro.
In particolare, mi ha affascinato la musica in sé, ma anche la sensazione che la musica riesce a trasmettere e il modo specifico in cui ti permette di approcciarti alla realtà.
Che sensazione è?
È difficile da spiegare. Penso che quando cerchiamo una via di accesso al mondo non la troveremmo solo con le parole come ad esempio con la filosofia ma avremmo bisogno di cercarlo e viverlo attraverso opere d’arte.
Come hai detto tu stesso, la filosofia offre una via di accesso al mondo ma non è l’unica. So anche che studi filosofia e questo si riflette anche nei tuoi testi. Quali pensatrici/pensatori ti hanno particolarmente influenzato e come si collegano al black metal anarchico?
Sono stato particolarmente influenzato sia dalla vecchia Scuola di Francoforte di Adorno e Horkheimer sia da Öcalan, filosofo del movimento di liberazione curda. In parte ci si inserisce anche Nietzsche, ma più come portatore di idee piuttosto che come qualcuno che fornisce una visione del mondo preconfezionata. La Scuola di Francoforte con il suo dibattito sull’umano in sé e con le loro domande (Cos’è l’uomo? Come si è arrivat alle religioni e alla credenza del sovrannaturale? Quali sono i problemi legati a queste tematiche?) è particolarmente adatta ad essere collegata a questo tipo di musica e diciamo alla tradizione del black metal di essere critico nei confronti della religione.
A volte la Scuola di Francoforte viene accusata di avere una visione pessimista del futuro, questo vale anche per il black metal anarchico?
Assolutamente sì. Ma né la Scuola di Francoforte né la mia musica sono qualcosa di puramente pessimista, piuttosto è una discussione per capire i problemi del presente e laddove il futuro potrebbe fallire.
Dici che il tuo progetto non sia puramente pessimista, ma i temi del black metal non sono esattamente ottimistici. Più che altro riguardano la violenza, la disperazione, la guerra e modelli di sé e di riferimento maschili. L’anarchia ha invece una concezione positiva dell’essere umano e crede che dovremmo iniziare a costruire un mondo migliore a partire dal presente. Come riesci a unire questi temi contrastanti?
Si tratta di evidenziare il fatto che il mondo non migliora se non facciamo qualcosa e che la vita ha intrinsecamente degli aspetti negativi. Alcune cose in questo mondo sono state create nel modo sbagliato e come prima cosa dobbiamo conviverci. Quando ad esempio il leone uccide la gazzella anche per lui quel momento non sarà esattamente piacevole, bensì una necessità naturale. Come esseri umani dobbiamo vedere come organizzarci come aggirare le insidie del mondo.
Quindi la tua musica è più una istantanea delle pessime condizioni del mondo?
Assolutamente sì.
Nel prossimo album Sex with Satan affronti anche la tematica femminista. Esiste anche del black metal femminista? Come affronti la questione di genere nei tuoi testi?
Non esistono ancora molti gruppi RABM, ma dei pochi che ci sono – e dei pochi che sono davvero belli – ci sono ad esempio Feminazgul il cui tema principale è il femminismo. Per quanto riguarda i miei testi nel prossimo album sarà la prima volta che affronterò il tema del femminismo. La premessa alla base era l’aver letto molti degli scritti di Öcalan e voler colmare questa lacuna. Per esempio c’è un brano che parla della nascita del patriarcato così come viene descritta da Öcalan, quindi dalle origini preistoriche fino allo sviluppo della civilizzazione, quando gli uomini hanno rubato i ruoli chiave come quello del prete e di come la posizione delle donne è stata invalidata nel tempo. Un altro brano – che è addirittura il brano che dà il nome all’album, Sex With Satan – riguarda in generale la parità di genere e il fatto che sia una questione di libertà non farsi dire dalla società come si dovrebbe essere, ma che la via da seguire sia invece quella di come ci si sente e cosa si vuole per sè stess. È un brano incredibilmente positivo per come sono io (ride) e, se si legge il testo, persino coraggioso (ride di nuovo).
Alcun si chiederanno, leggendo il titolo Sex with Satan, cosa possa c’entrare Satana col femminismo. L’idea è di pensare a Satana come nemica/o di dio e del patriarcato che è profondamente radicato alla storia della religione. In questo modo Satana sarebbe un simbolo della libertà.
Esiste una scena RABM indipendente? Come siete conness tra di voi?
Se al momento esiste una scena del genere, è ancora molto piccola e interconnessa poco o niente. Ci sono sempre più concerti con artist politicamente schierat in posti autogestiti. Inoltre continuo ad avere sporadici contatti con compagn da diverse parti del mondo, ma una vera e propria scena indipendente non esiste ancora.
Ho l’impressione che tra le persone che non tollerano più la merda razzista ci sia una divisione visto che provengono da diverse scene (punk o black metal). Penso che questo sia un divario che deve ancora essere superato.
Anche se comunque ci sono sempre più persone che vogliono ascoltare RABM, esistono ancora relativamente poche band.
Vieni incoraggiato molto dalla tua fanbase. Ricevi anche odio e vieni rifiutato da parte della fanbase del black metal “ortodosso”?
Sì, soprattutto da chi ha delle posizioni apertamente di destra se non di estrema destra.
Dall’accusa di aver copiato tutti i brani a band nazi alle minacce di morte che ricevo, ad esempio, dicendomi che da ebreo dovrei morire in una camera a gas in un campo di concentramento, qualcuno ha scritto questo pubblicamente su Reddit.
Persone appartenenti al black metal nazista hanno anche fatto uno strano video presente su youtube che dovrebbe dimostrare come le band RABM copino le band di estrema destra.
Come reagisci a minacce di morte e odio su internet?
In realtà non reagisco a queste cose, semplicemente le elimino se sono sui miei canali. D’altro canto, penso che sia un bene che ciò risulti ben evidente per chiunque, perchè questo conferma la questione che Operation Volkstod affronta. L’odio che colpisce il progetto è la dimostrazione che ciò che fa è giusto.
Paradossalmente le persone a cui piacciono band di estrema destra dicono sempre che si dovrebbe separare la musica dalle opinioni politiche e che il black metal dovrebbe essere apolitico. Però davanti al mio progetto il mio orientamento politico diventa tutto a un tratto di notevole rilevanza.
I temi del black metal sono spesso odio, disperazione, (auto)distruzione e misantropia. Pensi che il black metal esisterebbe ancora in una società libera/anarchica?
(ride) Penso proprio di sì. Penso che anche in una società libera ci sarebbero comunque dei problemi che le persone dovrebbero rielaborare in modo artistico.
La tua musica può cambiare il mondo?
No. Penso che questo sarebbe possibile solamente in piccola scala.