A short introduction to “Carmina Pagana”, an excellent album by the bolognese folk-black band Malnàtt (now The Malnàtt Collective), released in 2005
Una breve introduzione a Carmina Pagana, imperdibile album della band folk-black bolognese Malnàtt (now The Malnàtt Collective), released in 2005
One of our Italian comrades remembers reading an interview given by two young metalheads (Porz and Lerz) on an italian heavy metal zine. The year was 2008 and the interview was a very fun one. He remembers how the musicians were mocking NSBM (“it can’t really exist something THAT stupid!”) while expressing antiwar views (“only poor people go diying in the capitalist wars issued by order of the rich”), as well as criticism towards the major of Bologna (Sergio Cofferati, “an ex leftwing union man rediscovered nazi”) and towards what metalheads considered to be “true”. They were really explicit about it: “if you like our albums you’re a poser”. The band was Malnàtt, hailing from the historically leftwing city of Bologna. Funny thing, they later changed their moniker to “The Malnàtt Collective” after years of sharing their original name with a RAC fascist band from Milan (which TMC always called “the bad Malnatt”). Today we begin exploring the amazing and diverse work of this iconic (or ironic) black metal band presenting their second full lenght, “Carmina Pagana”, published in 2005. While the band has been around since the early 2000 reinterpretating traditional folk songs of the Appennini mountains (as you can still hear in the “Siamo Galli” song from this very album), they changed their formation after the first full lenght and moved to a less folky and more atmospheric/raw sound, in the vein of the first Satyricon or Ulver albums. Yet, this was only the beginning of their musical journey, which will be proposed in subsequent publications on the Antifascist Black Metal Network channel.
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Listen to the album on the Antifascist Black Metal Network youtube channel
Un nostro compa italiano ricorda di aver letto un’intervista a due giovani metallari (Porz e Lerz) su una zine heavy metal italiana. L’anno era il 2008 e l’intervista era assai divertente. Ricorda come i musicisti prendevano in giro l’NSBM (“non può esistere qualcosa di COSÌ stupido!”), come le critiche al sindaco di Bologna (Sergio Cofferati, “un ex sindacalista di sinistra che si è riscoperto nazista”) e verso i metallari che si considerano “true”. Ed erano molto espliciti a riguardo: “se ti piace il nostro disco sei un poser”. La band era Malnàtt, dalla città storicamente di sinistra di Bologna. La cosa divertente è che in seguito la band cambierà il proprio nome in “The Malnàtt Collective”, dopo aver condiviso il nome originali con la band RAC di fascisti di Milano (che TMC ha sempre chiamato “i Malnatt cattivi”). Oggi iniziamo ad esplorare lo splendido e variegato lavoro di questa band black metal iconica (o ironica), presentando il loro secondo disco, “Carmina Pagana”, pubblicato nel 2005. Mentre la band è in circolazione dai primi 2000 reinterpretando canzoni tradizionali degli Appennini (come si può ancora ben sentire nel pezzo “Siamo Galli” di questo album), hanno cambiato la propria formazione dopo il primo disco, cercando un suono meno folkeggiante e avvicinandosi a qualcosa di più atmosferico e crudo, sulla scia dei primi Satyricon e Ulver. D’altro canto questo è stato solo l’inizio del loro percorso musicale, che verrà affrontato con pubblicazioni successive sul canale dell’Antifascist Black Metal Network.
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Ascolta il disco sul canale youtube dell’Antifascist Black Metal Network